
Comunitarismo religioso in Italia
Libertà religiosa in Italia
Un dibattito che non è ancora presente
Quartieri religiosi
Nonostante l'assenza di dibattito sul comunitarismo religioso e nonostante il passato dell'Italia e del Vaticano in Italia possiamo trovare quartieri religiosi accettati dalla società e dallo stato. In Francia, il dibattito sul comunitarismo religioso ha portato a molte polemiche sui distretti comunitaristi e sui sindaci comunitaristi.
Uno dei quartieri religiosi più importanti d'Italia è il quartiere ebraico di Roma. Questo quartiere è chiamato ancora oggi "Il ghetto di Roma", sul sito della città di Roma è possibile trovare una pagina che spiega le origini del quartiere (https://www.turismoroma.it/it/luoghi/antico - ghetto-ebraico) le principali tradizioni e monumenti che si trovano nel quartiere.
Il quartiere ebraico di Roma è considerato uno dei più antichi del mondo è preceduto dal quartiere ebraico di Venezia che viene considerato il più antico del mondo.
Il quartiere ebraico di Venezia in italiano "Il ghetto ebraico" apparve nel 1516 durante la Repubblica di Venezia, nel sestiere è ancora oggi possibile visitare il museo ebraico e sono presenti due sinagoghe.
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L'Italia, come la Francia, è uno Stato laico, il principio di laicità è stato introdotto dagli articoli 7 (lo Stato italiano e la Chiesa cattolica sono ciascuno sovrani e indipendenti) e 8 (tutte le religioni sono egualmente libere davanti alla legge).
Nel corso degli anni il principio di laicità è stato rafforzato dalle Corti costituzionali:
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sentenza 440/1995: introduce il pluralismo confessionale e il divieto di discriminazione tra le religioni.
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sentenza 334/1996: introduce la differenziazione degli ordini (la religione non può essere un mezzo imposto dal punto di vista dello Stato).
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sentenza 508/2000: equidistanza e imparzialità della normativa nei confronti di tutte le religioni.
Il dibattito intorno al comunitarismo religioso non è ancora presente in Italia, anzi una delle poche occasioni in cui questo termine compare nelle cronache nel corso di una vicenda giudiziaria iniziata nel 2002 e durata circa 9 anni.
Innanzitutto è importante sapere che in Italia la Croce Cattolica è presente nei luoghi pubblici istituzionali come tribunali e scuole.
L'esposizione di simboli religiosi nei luoghi pubblici è un dibattito attuale in Italia, nel 2019 abbiamo avuto il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti che sosteneva che sarebbe meglio avere una "scuola laica" piuttosto con "una mappa del mondo con nozioni di "costituzione".
Questo dibattito iniziato nel 2002 a seguito di un processo giudiziario quando i genitori di due studenti, a seguito dell'affermazione della scuola che non aveva accettato due alunne a scuola con il velo, i genitori decisero di attaccare in tribunale l'istituto. La corte sosterrà che la scuola deve garantire la parità di tutte le religioni e credenze ma anche che l'esibizione della Croce nelle scuole è prevista dalla legge. L'Italia ha poi deciso di adire le vie legali nel 2011 presso la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) che ha ritenuto legittima l'esposizione della croce nelle scuole.